1. Motivi storici: l’evoluzione dell’uomo
I problemi alle vene delle gambe costituiscono uno dei disturbi più frequenti che da sempre affliggono l’uomo. Reperti dell’antica Cina e statue greche del V secolo a.C. testimoniano l’esistenza di queste patologie fin dagli albori della civiltà.
Quando gli antenati dell’uomo decisero di assumere una posizione eretta dovettero affrontare alcuni svantaggi della loro struttura fisica: le vene delle gambe umane e le loro valvole interne, infatti, non erano adatte a sopportare a lungo la pressione del sangue che, in posizione eretta, grava su di esse.
A riprova di questo è il fatto che le vene varicose:
- negli animali – salvo rare eccezioni dovute a selezioni eccessive – non si manifestano,
- difficilmente colpiscono gli arti superiori e le porzioni superiori del tronco,
- e che in genere colpiscono più frequentemente quegli individui che sono costretti a lungo alla stazione eretta.
2. Cattive abitudini e predisposizione
Ai problemi di origine naturale (e alla predisposizione ereditaria) si aggiungono cattive abitudini o condizioni tipiche della nostra società civilizzata, come:
- sedentarietà (con conseguente inattività dei muscoli delle gambe);
- sovrappeso e obesità;
- abiti troppo stretti (che costituiscono un ostacolo alla circolazione del sangue nelle vene superficiali);
- scarpe troppo basse o con tacchi troppo alti;
- esposizione al calore;
- gravidanza.
3. Motivi fisiologici
Dal punto di vista funzionale, le vene del nostro sistema circolatorio hanno il compito di riportare il sangue dai tessuti al cuore e costituiscono il luogo di maggiore deposito del sangue. Poiché la pressione nel sistema venoso è bassissima, le pareti di questi vasi sono sottili ma fornite di uno strato muscolare che consente loro di contrarsi o di dilatarsi a seconda delle esigenze dell’organismo.
La pressione del sangue all’interno delle vene si riduce gradualmente dai piedi fino al cuore. In un uomo in posizione eretta la differenza di pressione del sangue tra la parte bassa e la parte alta del corpo può determinare notevoli disturbi, in particolare se non sono in condizioni più che ottimali:
- cuore,
- valvole delle vene,
- muscoli delle gambe,
- elasticità delle pareti delle vene.
Grande importanza nella sviluppo di questi problemi riveste in particolare la tonicità delle pareti delle vene (la loro “elasticità”) che, assieme alle valvole in esse contenute, impedisce la diminuzione della quantità di sangue nelle gambe.
Durante l’attivazione della muscolatura delle gambe (quando si corre o si cammina) i muscoli comprimono i tessuti e le vene e spingono il sangue in direzione del cuore.
Problemi a questi organi hanno come conseguenza naturale un aumento della pressione venosa nelle gambe, che può portare ad una insufficienza venosa cronica, ovvero ad una scarsa efficienza del sistema circolatorio.
Nell’adulto in posizione eretta, del tutto fermo, la pressione venosa all’altezza dei piedi è di circa +90 mm/Hg, semplicemente a causa del peso del sangue presente nelle vene che stanno tra il cuore e i piedi.
La pressione venosa a livello dei piedi di una persona in posizione eretta resterebbe sempre a +90 mm/Hg se nelle vene non vi fossero delle valvole.
In seguito ad ogni normale movimento, anche minimo, delle gambe, i muscoli esercitano una compressione sulle vene degli arti inferiori. Il sangue contenutovi tende ad essere “spremuto” fuori dalle zone compresse.